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24 Nov 2023

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Ecco il testo integrale con prefazioni e postfazioni della "Lettura Scenica" UNA MONTAGNA TROPPO GRANDE.... Riflessioni e approfondimenti sulla figura di Alexander Langer e sul valore, quanto mai,  attuale delle sue idee.

...

Giorno:  4   dicembre   2021

h 17.00

Luogo:  Sala principale NUSEO ETNOGRAFICO "C'Era Una Volta" Piazza della Gambarina. Alessandria

...

Una montagna troppo grande…       

 

 

 

 

  

Alexander Langer

(archivio  

Fondazione

Alexander

Langer)                    

 

 

 

Lettura scenica proposta da  “DSF docentisenzafrontiere Piemonte” .

Iniziativa promossa da “DSF docentisenzafrontiere” (sia nella sua forma nazionale sia con la sua rappresentanza piemontese) e dall’>Assoc. per la Pace e la Nonviolenza , in collaborazione con “Museo Etnografico di Alessandria - C’Era Una Volta”, “I Corsari di Morbello”, “Fondazione Alexander Langer”, “L’Ulivo e il Libro”, “Verso il Kurdistan”, “Associazione ALEx”, “Pro Natura Alessandria”

Realizzata tramite l’impegno dell’Istituto Istr. Superiore “Saluzzo/Plana” di Alessandria che ha fornito supporto culturale, ambientale, tecnico e, soprattutto, ha interpretato magistralmente lo spirito della proposta.

Ideato da Pier Luigi Cavalchini su proposta dei soci fondatori di “DSF docentisenzafrontiere – Piemonte” ETS;

Commento musicale e organizzazione teatrale a cura di Giorgio Penotti;

Coordinamento generale e regia di Pier Luigi Cavalchini

Alcune brevi parole di prefazione che ci fanno entrare direttamente in argomento. Grazie a tutti gli interlocutori che ce le hanno inviate.

Edi Rabini (già segretario di Alexander langer nei suoi molti impegni istituzionali)

(Riportiamo il testo di una sua  graditissima lettera giunta, per l’occasione, agli autori di quest’opera)

Care, cari, …in occasione di questa rievocazione, originale e per nulla formale, segnalo che, alcuni giorni dopo aver salutato a Firenze, Bolzano, Vipiteno e Strasburgo Alexander Langer, con Valeria sua moglie e i fratelli Martin e Peter , abbiamo resa pubblica il 20 luglio 1995 una breve nota:
"Ringraziamo di cuore tutti coloro che in forma privata o pubblica o in altri modi, lo ricordano. Ci ha fatto bene vederlo circondato da così tanti amici, considerazione e stima. La vita e la personalità di Alex sono state ricche e complesse: lo conosciamo, e forse possiamo conoscerlo ancora meglio, anche attraverso i ricordi e le testimonianze di chi ha condiviso con lui emozioni, lotte, speranze e delusioni. In tanti ci rendiamo conto di quanto limitata fosse la conoscenza di una persona che sentivamo così vicina".
A questo mi sono personalmente sempre attenuto, beneficiando dei pensieri e ricordi che da lui e con lui sono continuati a germogliare.
Alex da allora vive di suo una nuova vita con la quale ognuno può liberamente interagire. Non esiste insomma una specie narrazione autentica e tanto meno autorizzata della sua vita che continua a dare buoni frutti”  (ottobre 2021).
Il vostro racconto è tra questi, così intenso e partecipato. Mi ha commosso. Ve ne sono proprio grato. Mi auguro che possa arrivare a molte persone, come merita. Un caro saluto Edi

Danila Buffoni

Alexander Langer, uomo di frontiera senza frontiere

 

“Sul mio ponte si transita in entrambe le direzioni, e sono contento di poter contribuire a far circolare idee e persone” 

 

La figura di Alexander Langer è indubbiamente una figura complessa e difficile da leggere e interpretare.

È stato un giornalista, un’attivista per la pace, un insegnante, un politico e uno studioso.

Sappiamo come ha preso congedo dalla vita: come tutti i profeti ha sentito il peso dell'annuncio e la fatica del fare ancora nonostante tutto. 

Perché allora proporre il percorso in un contesto scenico a dei giovani studenti?Perché come educatori ci preme illuminare la sua vita di uomo “senza frontiere”, puntare i riflettori non tanto sulla sua partenza dalla vita ma e soprattutto su quanto ha significato la sua vita per chi lo ha conosciuto e per tutti coloro che ancora oggi lo vogliono studiare.

In lui confluivano radici italiane, tedesche ed ebraiche. Diceva “E’ sempre complicato spiegare da dove vengo” 

La sua è stata una vita impegnata, ricca di tanto: militanza per la pace, per la difesa dell'ambiente, è stato laico ma anche religioso. 

Alex Langer  possedeva anche un'idea di scuola: rifiutava l’idea di un sapere trasmissivo, immaginava una scuola in grado di sostenere il valore delle differenze e della pluralità, credendo al dialogo, alla riflessione critica, al sapere interdisciplinare e complesso.  Concepiva una scuola aperta in senso politico, come servizio pubblico e luogo di incontro di tutti, come spazio di partecipazione attiva, come motore d cambiamento. Sottolineava il possesso della parola che “rende eguali”, intesa come padronanza di più codici linguistici per gettare ponti di convivenza interetnica e interculturale. 

Abitare la frontiera, il confine non è un'azione facile.  Concepiamo il confine come una linea che tiene distinti e separati territori, lingue, culture, identità. Ma è proprio lì, sul confine che Langer ci ha fatto intravedere che lingue culture e identità si incontrano e si incrociano. Si può decidere di abitare solo dalla parte del “noi” oppure di vivere con gli “altri”, non accanto ma insieme, stare su una delle due sponde oppure costruire ponti, come Langer ha insegnato. Per questo vorremmo che la lettura scenica fosse un'opportunità, rivelasse il suo potere interlocutorio per aiutare i giovani ad interrogarsi sulla loro vita, sul loro presente e sul loro futuro, su quale società vogliono costruire per i loro figli. 

 

 La presidente di Docenti Senza Frontiere

Danila Buffoni

 

 

Nicoletta Vogogna

 

“L'Associazione per la pace è nata alla fine degli anni Ottanta ed è iscritta all'Albo del Volontariato dal 1994. Successivamente si è costituita come Associazione per la pace e la nonviolenza per meglio specificare la vicinanza ad una cultura che rifiuta la violenza.

Sono passati trent'anni dallo scoppio della guerra nei Balcani e Alex Langer si spese molto dal '91 al '95, anno della sua morte, per trovare una risoluzione del conflitto attraverso il negoziato, coinvolgendo l'Europa, la società civile europea, garantendo i diritti umani a tutti e la piena tutela di tutte le minoranze. Aveva partecipato alla “Carovana europea di pace” nel '91, con l'idea di un'Europa costruttrice di pace, che accoglie i Paesi dell'ex Jugoslavia e organizza i corpi civili di pace per favorire il dialogo.

Non vide il genocidio di Srebrenica dell'11 luglio '95, per mano di Mladic in cui furono brutalmente eliminati 8372 bosniaci, Alex aveva deciso di andarsene il 3 luglio.

Eppure ancora oggi sentiamo quanto siano attuali le sue proposte e  le sue azioni, sempre coerente con un progetto di società solidale, sobria, nonviolenta, pagando a caro prezzo il suo gravoso impegno. Quindi, molte grazie per la vostra proposta”       (N. Vogogna, coportavoce Associazione per la Pace e le Nonviolenza)

Mara Scagni

Grazie.

Come associazione Ulivo e il libro che si occupa di dialogo ed aiuto culturale e materiale alla massacrata terra palestinese vogliamo ringraziarvi per questa bella iniziativa.

Conoscevamo ALEX come ambientalista e cittadino del mondo intero ma l approfondimento che abbiamo fatto per accompagnarlo in modo piu’ consapevole, oggi ci ha regalato un ritratto unico ed impareggiabile di un alfiere della Pace.

‘’La pace non e’ un bicchiere di olio di ricino da bere, o fa parte di te o difficilmente la costruisci’’

Alex,costruttore di ponti o saltatore di muri. ‘’sul mio ponte si transita in entrambe le direzioni’’,paladino della convivenza,sostenitore della pace non solo tra gli uomini ma con la natura,’’lentamente, profondamente, dolcemente’’. E da cittadino-statista che guardava il mondo intero diceva:’’ come pretendere dai palestinesi, dai kurdi,dagli abitanti del kashmir,dai ciprioti,dagli armeni,dai tibetani,dai popoli baltici e da tanti altri di respingere la tentazione della violenza come mezzo per affermare i loro diritti violati?’’.

E ancora:’’ il pacifismo gridato esprime la rabbia e la frustrazione di chi sente questa impotenza, ma non sfugge al rischio di usare pesi e misure diverse in risposta. La guerra e’ e resta una sconfitta dell’umanita’’

Alex, uomo di frontiera senza frontiere.

 

Vogliamo citarlo cosi’. E dire a lui ancora una volta GRAZIE.    (Mara Scagni, presidente assoc. Ulivo e il Libro, già Sindaco della Città di Alessandria)

 

Corsari di Morbello

"I Corsari di Morbello è un'associazione culturale non a scopo di lucro nata  nel 2018 per volontà di un volenteroso e gioioso gruppo di donne e uomini. Di recente  l'Associazione ha modificato il proprio statuto per aderire al Registro unico nazionale del terzo settore diventando un'APS Associazione di Promozione Sociale.

L'Associazione opera con il Patrocinio del Comune di Morbello e della Provincia di Alessandria nei settori della cultura, dello studio e della valorizzazione dei beni culturali ed ambientali di Morbello, del suo territorio, cura la promozione turistica,  offre il proprio supporto per attività sportiva proprie e di altre associazioni e infine si adopera nel campo dell’aggregazione sociale e culturale organizzando eventi che spaziano dal teatro alla musica, dallo sport alla cultura locale e appuntamenti enogastronomici tra associati dedicati alla cucina tipica locale. E’ massima la nostra attenzione a tutte le iniziative che “aprano la mente” e, come affermava Alexandere Langer “costruiscono ponti e non muri". Per questo partecipiamo con piacere all’iniziativa che vedrà la sua prima uscita il giorno 4 dicembre 2021 ad Alessandria (la direzione dell’associazione “I Corsari di Morbello”).

Paola Massucco

Alexander Langer.

Molti lo ricordano come politico, altri come giornalista, alcuni come fine pensatore o pacifista, o semplicemente come uomo attento alle sorti del pianeta. Lo scopo della collaborazione del nostro Liceo è quello di svelare un altro volto di questa figura poliedrica, che aveva come i giovani di oggi un forte bisogno di pace e convivenza: il volto di un vero pedagogo.

Attraverso questo testo, i ragazzi possono riflettere, imparare e farsi portavoce di quanto appreso. Ma non solo. Alexander Langer ammonisce loro e noi a vivere lentius, profundius e suavius, per il bene nostro prima ancora che delle future generazioni. Quindi partecipiamo con onore a questo progetto, davvero solidale, come ginestre  nel deserto del mondo.

 

(Paola Massucco. Docente di Lettere Classiche (Latino e Greco) presso il Liceo Classico “Saluzzo-Plana” di Alessandria.

 

Breve introduzione   (a cura di Edi Rabini)

Nato a Sterzing/Vipiteno nel Alto Adige-Südtirol il 22.2.1946. Il padre Artur (1900-1974), medico, nato e cresciuto a Vienna prima di trasferirsi a Bolzano nel 1914. La madre, Elisabeth Kofler (1909-1983), tirolese di Sterzing, farmacista. Due fratelli minori: Martin e Peter. Frequenta scuole elementari in lingua tedesca a Vipiteno e, dal 1956/57, alla media e al ginnasio privato dei padri Francescani di Bolzano.

Dopo la maturità, nel 1963/64, studia a Firenze dove frequenta i nascenti movimenti del dissenso cattolico. Lí incontra Valeria Malcontenti che sposa nel 1985. Tiene stretti contatti con la realtà sudtirolese, in un periodo di complicazione terroristica del conflitto etnico. Si laurea con Paolo Barile il 18.7.68, 110 L/110, in Giurisprudenza all’Università di Firenze, con una tesi sull’”Autonomia provinciale di Bolzano nel quadro dell’autonomia regionale del Trentino Alto Adige e sue prospettive di riforma”. E il 5.7.72, 110/110, in Sociologia a Trento con una tesi scritta assieme a Bruno Lovera “Analisi delle classi e delle contraddizioni sociali nel Sudtirolo”.

Fonda nel 1967, con altri giovani intellettuali sudtirolesi il mensile "Die Brucke", che verrà pubblicato fino alla primavera del 1969. Insegna a Bolzano e Merano dal febbraio 68 al giugno 1972.

Dal giugno 72 al settembre 73 fa il servizio militare come artigliere di montagna. Quindi borsista in Germania federale dove lavora tra gli immigrati e studia i nascenti movimenti di pace e di solidarietà internazionale. Collabora al quotidiano Lotta Continua e ne diventa per un breve periodo direttore responsabile. Dal 1975/76 al 77/78 insegna storia e filosofia al XXIII Liceo scientifico di Roma.

Ritorna in Sudtirolo e viene eletto, il 18 novembre 1978, consigliere regionale della Neue Linke/Nuova Sinistra, in una lista appoggiata dal Partito Radicale. Rifiuta la schedatura etnica nominativa al censimento 1981 assieme a migliaia di obiettori. Perde con questo il posto d’insegnante che gli viene restituito anni dopo da una sentenza della Corte di Cassazione. Si dimette per rotazione il 17.12.1981, riprende l'attività di traduttore, viene comandato all'Università di Trento, con collaborazioni anche ad Urbino e Klagenfurt. Nel novembre del 1983 viene rieletto consigliere regionale nella Lista alternativa per l'altro Sudtirolo/Das andere Südtirol, sostenuta dallo scalatore Reinhold Messner, e poi, nell'1988, nella Grüne alternative Liste/Lista Verde Alternativa.

Negli anni '80 è tra i promotori del movimento politico dei Verdi in Italia e in Europa, come forza innovativa e trasversale. Partecipa ad un intenso dialogo di ricerca con la cultura della sinistra, dell'area radicale, dell'impegno cristiano e religioso, delle nuove spiritualità, di aree non conformiste ed originali che emergono anche tra conservatori e a destra, o da movimenti non compresi nell'arco canonico della politica. 
Nel dicembre 1984 viene incaricato di tenere la relazione introduttiva alla prima assemblea nazionale delle liste verdi a Firenze. Assolve al ruolo di garante per le elezioni del 1987 dove i Verdi ottengono un discreto successo ed entrano per la prima volta in Parlamento. Risulta però minoritaria la sua proposta di "sciogliere le liste verdi" dopo il voto, per evitare che un  promettente movimento trasversale si trasformasse rapidamente in un piccolo partito autoreferenziale.

Riprende allora a tessere nuovi fili di rapporto con l'arcipelago delle iniziative civiche e associazioni: nei movimenti transfrontalieri come "SOS-Transit", "Pro vita alpina", "Arge-Alp", "Alpe Adria"; con associazioni e movimenti per la conversione ecologica della società e dell'economia come la "Fiera delle utopie concrete di Città di Castello", il "GAB - Gruppo di attenzione alle biotecnologie", i "Colloqui di Dobbiaco" e l'"Eco-istituto del Sudtirolo",, la rete "Alleanza per il clima", "S.O.S Dolomites", "Greenpeace", "WWF", "Legambiente", "Italia Nostra", il "Comitato promotore di un Tribunale internazionale per l'ambiente", la nuova rete internazionale di "sindacalisti ecosensibili".

Eletto deputato al Parlamento europeo nel 1989, nella circoscrizione Nord-Est, diventa primo co-presidente del neo-costituito Gruppo Verde europeo. Cerca di far fruttare creativamente i forti privilegi economici legati al mandato e, nel pieno di "tangentopoli", decide di rendere periodicamente pubblici i rendiconti delle sue entrate e uscite.

Scrive su numerosi quotidiani e riviste sempre su questioni specifiche o di attualità. Tiene ininterrottamente per undici anni, dal 1984 al 1995, un osservatorio mensile,  "Brief aus Italien - Lettera dall'Italia" per la rivista di Francoforte "Kommune". Interviene a numerosi incontri e dibattiti, privilegiando i piccoli gruppi di ricerca con forte impegno etico.

Langer crede poco nell'ecologia dei filtri e dei valori-limite (senza trascurare, tuttavia, la battaglia per gli uni e per gli altri) e si considera impegnato in favore di una conversione ecologica della società, con preferenza per l'auto-limitazione cosciente, la valorizzazione della dimensione locale e comunitaria, la convivialità.

Promuove con altri la campagna internazionale "Nord-Sud: biosfera sopravvivenza dei popoli, debito” che avrà un importante ruolo al vertice della terra di Rio 1992. Si impegna e sostiene movimenti ed iniziative di solidarietà tra cui numerose ONG, come il CRIC, Terra Nuova, Crocevia, la "Campagna per la restituzione delle terre agli indios Xavantes", "Kairos Europa", "Quart Monde", "Terre des hommes", la rete nascente delle banche etiche, consumo critico, Botteghe del Mondo. Il Parlamento Europeo approva una sua relazione e risoluzione sul commercio equo e solidale.

Nel 1992 rifiuta un seggio "sicuro" a Firenze per il cartello progressista, ma si candida al senato, in un collegio di Bolzano. Non viene eletto e, dopo molti dubbi, accetta di concorrere nuovamente alle europee del giugno 1994. Viene eletto con 42000 preferenze nella circoscrizione Nord-Est, di cui 18.800 nel solo Sudtirolo, con una percentuale vicina al 9%.

Dal gennaio 1991 è presidente della delegazione del Parlamento europeo per i rapporti con l'Albania, la Bulgaria e la Romania. Autore di diversi rapporti e risoluzioni approvate dal Parlamento: apertura all'Albania, riconversione civile della base missilistica di Comiso, accordo di transito con l'Austria e di cooperazione con la Slovenia, relazioni tra Unione europea e l'Albania. Promuove il "Comitato di solidarietà con l'Albania" nel periodo di più grave crisi del paese.  Compie diverse missioni ufficiali per il P.E., p.es. a Sarajevo, Conferenza Helsinki II, Conferenza per la stabilità in Europa, poi in Israele, Georgia, Egitto, Russia, Brasile, Argentina, Libano, Cipro, Malta.

Dopo la caduta del muro di Berlino aumenta via via il suo impegno per la convivenza, sostenendo attivamente le forze di conciliazione interetnica nei territori dell’ex-Jugoslavia. Il Parlamento Europeo approva una sua relazione e proposta per l' istituzione di un “Tribunale internazionale per i crimini contro l'umanità” ed una sulle "relazioni Est-Ovest e politica di sicurezza". E' membro dell'"European Action Council for Peace in the Balkans" e co-fondatore, con la parlamentare austriaca Marijana Grandits, del "Verona Forum,per la pace e la riconciliazione nell'ex-Jugoslavia" che offrirà un tavolo di dialogo a centinaia di militanti della convivenza che avranno modo di incontrarsi a Verona, Vienna, Parigi, Tuzla, Budapest. Collabora con questa priorità a gruppi impegnati per la pace, i diritti umani e le etnie minoritarie, come la "CONFEMILI", la "Gesellschaft für Bedrohte Volker - Associazione popoli minacciati", la "Helsinki Citizens' Assembly", "Amnesty international", i "Beati costruttori di pace", il movimento delle "Donne in nero", l' "Associazione per la pace", il "Movimento nonviolento", "Pax Christi", la "F.E.R.L - federazione europea delle radio libere".

Il 26 giugno 1995 si reca a Cannes con altri parlamentari per portare ai capi di stato e di governo un drammatico appello: "L'Europa muore o rinasce a Sarajevo". 
Al censimento del 1981 e 1991 Alexander Langer, che si era sempre dichiarato di madre lingua tedesca, rifiuta di aderire alla schedatura nominativa che rafforza la politica di divisione etnica. Con questo pretesto nel maggio '95 viene escluso, senza troppo scandalo, dalla candidatura a Sindaco di Bolzano, la sua città.

Sono anni di continui viaggi nei Balcani durante il conflitto e tentativi falliti diretti alla costruzione delle condizioni di ripristino della pace. In questo quadro convulso nel ’94 ad Assisi espose lo slogan, in contrapposizione al motto olimpico Citius, altius, fortius ( Più veloce, più alto, più forte ), Lentius, profundius, suavius  (Più lento, più profondo, più dolce). Un messaggio alternativo e in aperta polemica rispetto alle logiche ultra-competitive e frenetiche del capitalismo post-moderno.

Decide di interrompere la vita il 3 luglio 1995, all'età di 49 anni. Riposa nel piccolo cimitero di Telves/Telfes, nei pressi di Vipiteno, accanto ai suoi genitori. 

Dal 1999 a Bolzano la Fondazione Alexander Langer presieduta da Edi Rabini cura e promuove l’eredità politica lasciataci dall’intellettuale ambientalista, cattolico e costruttore di ponti di pace.


 

(continua)

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